AMIL – Alleanza Multi-stakeholder per l’Integrazione e il Lavoro dei Migranti: una metodologia efficace per l’integrazione lavorativa dei migranti
COME NASCE IL PROGETTO AMIL
Ad aprile è partito il progetto AMIL – Multi-stakeholder Alliance for Migrants’ Integration and Labour, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Fondo AMIF, che utilizza una metodologia affinata e validata con successo nel precedente progetto “LIME – Labour Integration For Migrants’ Employment“.
Questo approccio innovativo e consolidato è volto a facilitare l’integrazione dei cittadini di paesi terzi nel complesso e dinamico mercato del lavoro europeo. Attraverso strategie mirate e strumenti adattivi, il progetto AMIL mira a promuovere opportunità di lavoro e crescita sostenibile per i migranti, contribuendo così a una maggiore inclusione sociale ed economica e a uno sviluppo equilibrato delle comunità locali.
Questa esperienza eredita la metodologia MEIC (Migrants’ Economic Integration Cluster), implementata attraverso due Azioni Pilota in Italia e Spagna, che hanno svolto, tra le altre attività, formazione aziendale e professionale, laboratori di autoimprenditorialità e corsi di lingua professionale L2.
Il concetto principale è quello di sviluppare una strategia che, partendo dall’analisi dei dati considerando le variabili sociali ed economiche relative all’ambito di attuazione, venga poi sviluppata con un approccio partecipativo coinvolgendo diversi attori socio-economici chiave volti a identificare i più adeguati strumenti per aumentare l’efficacia delle politiche di integrazione del mercato del lavoro esistenti.
La partecipazione dei diversi attori coinvolti e l’attenzione alle specificità del contesto locale sono i pilastri di questo approccio: il cluster è inteso con una valenza territoriale, nel senso di “concentrazioni geografiche di imprese e istituzioni interconnesse in un determinato ambito” e quindi con una visione di sviluppo locale e di crescita economica orientata verso i distretti locali.
Tutte le attività del progetto sono finalizzate a:
- consolidare la collaborazione strategica e operativa tra i principali attori socio-economici (associazioni datoriali, erogatori di formazione professionale, servizi per l’impiego, enti locali, imprese, Camere di Commercio);
- aumentare l’efficacia delle politiche e degli strumenti esistenti per l’integrazione nel mercato del lavoro, adattandoli alle esigenze dei cittadini di paesi terzi.
L’analisi territoriale è alla base di ogni scelta strategica: in particolare, il contesto locale viene analizzato a partire da variabili sociali (quantità e qualità dei centri per l’impiego presenti sul territorio, facilità di accesso per i beneficiari), variabili socio-economiche (distribuzione delle imprese sul territorio, differenziazione produttiva, grado di competitività) e istituzionali (programmazione, legislazione, politiche pubbliche in corso a sostegno dell’inserimento lavorativo).
Infine, ma non meno importante, grande attenzione è rivolta ai beneficiari, a partire dalle conoscenze individuali (chi sono, da dove vengono, qual è il loro progetto migratorio), ascoltando i loro bisogni e concludendo con la costruzione condivisa di ogni progetto di inserimento lavorativo, la valorizzazione delle competenze, lo sviluppo delle competenze attraverso percorsi formativi e supporto al tirocinio.
Speriamo di fare tesoro dell’esperienza acquisita per proseguire con successo i percorsi di integrazione per i beneficiari del progetto AMIL, sistematizzando la metodologia “Cluster” per renderla replicabile in nuovi contesti locali.
Per maggiori informazioni sull’AMIL, leggi la scheda del progetto: https://www.programmaintegra.it/wp/area_progetti_intern/amil-alliance-multi-stakeholders-for-migrants-integration-and-labor/?lang=en